Tipologie reinventate
Chiuso da vetrata con struttura in ferro, ora è divenuto zona d’ingresso, superando però le comuni tipologie d’entrata e inventando una zona conversazione che gode della luminosità e della freschezza del giardino. E sarebbe stato un peccato non avvantaggiarsene: con il camino e gli imbottiti, con il pavimento in due tipi di marmo, con i due lampadari stile Impero, questa zona diviene vero e proprio luogo di ricevimento e di rappresentanza. Un carattere più familiare riveste invece il soggiorno: qui la rusticità del soffitto a travi e della cassapanca tirolese tradizionalmente dipinta danno un’aria di maggior dimestichezza con la vita di tutti i giorni, anche se non vengono escluse scelte di raffinatezza con il divano rivestito in pelle e con i mobili settecentesche e ottocentesche.
Altre due immagini della veranda ci rendono nella sua integrità la visuale dell’ampio ambiente limitato dalla vetrata che ne segue la lunghezza. L’elemento ferro degli infissi va a definire la balaustra della scala che conduce al piano superiore, creando un ulteriore motivo unificante nell’ambientazione. Nella parte prospiciente alla scalinata, trovano collocazione un cassettone del Seicento, uno scrittoio del Settecento e una poltroncina ottocentesca con schienale avvolgente e rivestimento in velluto.
Una grande specchiera e stampe olandesi alle pareti; due sontuosi lampadari stile Impero in ottone e cristallo per l’illuminazione.
Toni soffusi e presenze discrete nella camera da letto, dove sulla moquette azzurra risaltano le pareti, i tendaggi e il copriletto a motivi operati, il tutto bianco.
Stesso abbinamento di legni e stesso motivo pennellato nel cassettone e nel tavolino settecenteschi, separati dalla poltroncina con fusto il legno intagliato nello schienale e parti imbottite rivestite in velluto.
Nella struttura originale risalente alla vecchia cantina quattrocentesca trova posto la taverna, che accosta il tono rustico dei mattoni a vista con la decisione del colore degli arredi. Moderno l’angolo bar con sgabelli alti tipo Thoner; per fare salotto qui vengono usate poltroncine in rattan.
Sopra il divanetto a fiori, un fregio stile Liberty alla parete con glicini e rose.
La porta finestra con sopraluce dall’apertura a vasistas dà sul giardino retrostante non negando la vista verde nemmeno a questa zona della casa. L’ispirazione rustica trova miglior definizione in cucina, dove gli arredi odierni si accostano ad opere di artigianato del passato e a collezioni di rami, di piatti, di ferri da stiro che affollano pareti e mensole. La ringhiera in ferro della scala che conduce alla zona notte riproduce lo stesso disegno della struttura della vetrata e, zigzagando sulla linea dei gradini in marmo arabescato arni, rompe l’andamento della parete trasparente di cui è l’ideale continuità.
Sempre introdotta dalle arcate, sempre scandita dalla travatura in legno a vista, la zona notte si riveste di moquette, accogliendo la delicatezza di un letto di foggia tradizionale e la composta sobrietà dell’angolo con il cassettone e il tavolino settecenteschi.
L’opera di ristrutturazione ha dato un volto nuovo anche alla cantina: la struttura originale risalente al XV secolo, con il soffitto a volta ispirato un utilizzo a taverna di questo locale.
Così dai bui recessi di questo luogo è stat creata una zona dove la decisa personalità del nero e del rosso hanno il sopravvento, nell’angolo bar di concezione moderna e nella moquette molto luminosa.
Ultimo particolare d’interesse, il fregio di tipo Liberty che costeggia un’arcata, dipingendo un motivo di rose e glicini sul bianco della parete.