Scenografia barocca
Per poter affermare che una scenografia è barocca non è sufficiente osservare i singoli elementi che la costituiscono, riconoscendoli come caratteristici dell’arte aulica del Seicento, è necessario piuttosto prendere in considerazione una serie di fattori rilevabili solo da uno sguardo di insieme ai vari “quadri” che costituiscono lo sfondo di un in’ntera opera.Ma questi fattori all’interno dello stesso periodo barocco, sono mutati e nella stessa proporzione sono mutate le scenografie. Intendendo delineare brevemente una direttiva di sviluppo Barocca, fissando le sue fasi principali , cominceremo con notare quanto sereno e statico equilibrio ci fosse nell’immagine scenica degli autori del primo ‘600 Ogni parte di questa gode di una relativa autonomia lo possiamo qui vedere nell’intermedio I dell’Giudizio di Paride” portato ad esempio dove sentiamo ancora la pregnante presenza del carattere rinascimentale: la profondità spazi è limitata e tutto s’in spera ad una moderna fantasia. Poco piu’ avanti nel tempo nei bozzetti di Alfonso Rivarola detto il Chenda cominciammo a notare l’interesse per il gioco prospettico che accentua la tensione dello sguardo finché nelle scene di Jacopo Torelli l’illusione dell’inferno vince sulla bidimensionali del fondale, per ripetersi in soluzione sempre piu’ ossessiva ed esasperata come avviene nella incisione di Marcantonio Chiarini