La produzione: Luigi XVI
Sotto l’influenza della nascente sensibilità neoclassica, il mobile tardo Settecento abbandona la fantasiosità e il capriccio del periodo Rococò (Luigi XV) per assumere le forme semplici e lineari del periodo Luigi XVI (1770-1790). E’ lo stile in perfetta armonia con l’epoca ormai sazia dell’esuberanze del periodo precedente, affascinata dalla ragione e dalle idee di libertà. E’ il primo soffio della Rivoluzione Francese che di lì a poco spazzerà l’intera epoca. Grazie all’influenza del gusto inglese e grazie anche al gusto personale della regina Maria Antonietta, la simmetria torna a dominare la decorazione e le volute Rococò vengono sostituite con linee diritte e gambe scanalate. Alla linea curva e alle strutture bombate si sostituiscono negli arredi le antiche forme a parallelepipedo e gli elementi decorativi ispirati all’arte greco-romana dovuti alle scoperte archeologiche di Ercolano e, in seguito, di Pompei. Le forme dei mobili tendono a ridursi, per farsi più slanciate e aggraziate.
L’impiego dei bronzi si fa più sobrio, in modo da esaltare la bellezza dell’essenza lignea. Continuando ad essere usati la quercia per i mobili in massello e, per telai dei mobili intarsiati in noce, il frassino, mentre il faggio per sedie e mobili di uso frequente. Diventa caratteristico e di moda l’uso del mogano e dell’ebano. La bellezza dei mobili Luigi XVI sta nella linearità, nelle dimensioni e nella policromia decorativa che nasce dai contrasti fra i colori degli intarsi, delle impiallaciature e dei bronzi dorati. C’è un profondo cambiamento degli elementi decorativi: disegni geometrici, mazzolini e vasetti di fiori, paesaggi storici e campestri disposti in maniera simmetrica. La linearità della struttura rende possibile il ritorno della tornitura per sostegni e montanti dei mobili. Di essi, fra i più rappresentativi, sono da ricordare i numerosi cassettoni. La forma più comune è quella rettangolare a tre cassetti, mentre la novità è il cassettone a mezzaluna sempre a tre cassetti. Con questa nuova forma vengono costruiti inoltre consolles, tavoli, credenze. Notevole è la quantità di sedili in mogano che prendono il nome dalle forme dei loro schienali: rotondi, ovali, a medaglione, a ferro di cavallo, a trapezio o a lira. Il nuovo stile, più severo. razionale e controllato dei precedenti, rappresenta l’espressione dell’età aurea dell’ebanisteria francese.