IL VALORE DELLE COSE
Io sono un uomo d’ordine e pretendo che a ogni parola corrisponda una cosa,non due o tre.Ovvio che mi si spalanchi davanti un destino di frustrazione,ogni volta che si tira in ballo la qualità.Tutti ne parlano ma ognuno le da un significato diverso e,guarda caso,sempre piuttosto vago.Così mi viene voglia di darmi alla quantità,che almeno è misurabile.In fatto di perversione quantitativa ci sarebbe un predecessore illustre,Don Giovanni,non interessato alle qualità fisiche e tantomeno morali delle sue conquiste ma solo al loro numero.Poi per fortuna mi riprendo,torno sui miei passi,consapevole che la quantità porta all’inferno e la qualità al paradiso.L’importante è dare un significato preciso alla parola.Chi non ha altri parametri tende a collegare la qualità al prezzo.Il biglietto di un film di Martin Scorsese costa la stessa identica cifra del biglietto per un film di Federico Zampaglione.La qualità non è pertanto questione di prezzo ma di valore.Un libro è di qualità quando arrivo all’ultima pagina e mi dispiace che sia già finito.Le scarpe sono davvero di qualità quando oltre a essere belle non fanno entrare l’acqua e non mi torturano l’alluce.Quindi la qualità è un insieme di qualità,un armonico dispiegarsi di molteplici virtù.Non basta che un divano stia bene in un salotto,intonandosi con gli altri mobili,deve anche usare la cortesia di non sfondarsi quando i pargoli lo scambiano per un tappeto elastico.In infiniti casi la qualità è sinonimo di durata.Il tempo è galantuomo e punisce le infatuazioni momentanee.Sono convinto che dietro a ogni oggetto scadente ci sia un produttore degno di Musil,un uomo senza qualità e quindi senza amore per il proprio lavoro.In fondo il significato di una parola lo si può fissare anche attraverso il suo contrario e il contrario di qualità,adesso lo so,è nichilismo.